Dalla versione 9i di Oracle molti dei parametri possono essere modificati in modo dinamico.

CREATE SPFILE FROM PFILE; 

ALTER SYSTEM SET timed_statistics=true SCOPE=[SPFILE|MEMORY|BOTH];
ALTER SYSTEM SET sql_trace=true SCOPE=[SPFILE|MEMORY|BOTH];

CREATE PFILE FROM SPFILE; 

Per chi ha fretta e poca memoria l'esempio sopra esposto riporta i comandi piu' comunemente piu' utilizzati: parametri impostati sono solo un esempio tra le centinaia di combinazioni possibili.

... ricominciamo dal principio!
Dalla versione 9 di Oracle sono stati resi dinamici molti dei parametri di configurazione e tuning della base dati. E' inoltre possibile rendere permanenti le modifiche effettuate con comandi SQL. Per consentire tali possibilita' e' stato introdotto un nuovo file di "configurazione" che si sostituisce/affianca al solito initSID.ora file.
In precedenza cambiare un parametro di configurazione richiedeva la modifica manuale del file di INIT ed il riavvio della base dati. Con l'SPFILE e' possibile modificare i parametri di configurazione con un comando SQL. La modifica puo' essere immediatamente applicata all'istanza e/o all'SPFILE in modo definitivo. Il semplice comando SQL da utilizzare e' ALTER SYSTEM SET parameter=value SCOPE=[SPFILE|MEMORY|BOTH];
Non tutti i parametri possono essere modificati immediatamente... ma la flessibilita' di configurazione di Oracle e' comunque notevolmente maggiore con l'uso degli SPFILE.

Come sceglie Oracle con quale configurazione partire?
Al boot Oracle, dalla versione 9, controlla prima la presenza dell'SPFILE, quindi del PFILE ed infine di un init.ora generico. Il primo file trovato viene utilizzato per la ripartenza della base dati.

E se viene inserito un valore errato su un parametro? Potrebbe capitare che la base dati non riesca piu' a partire!
In questo caso il workaround e' quello di rinominare l'SPFILE e partire da un INIT funzionante. Effettuati tutti i controlli e le correzioni del caso e' poi possibile generare nuovamente un SPFILE con: CREATE SPFILE FROM PFILE;