Questa pagina cerca di riassumere in modo semplice le principali imposte e tasse presenti in Italia... ma se davvero fosse cosi' semplice non avrei dovuto scrivere questa pagina!
In questa pagina, dopo una breve introduzione vengono descritti i principali tributi e contributi ordinati per rilevanza (IRPEF, IVA, Contributi INPS, IRES, IRAP, IMU, ISOS, ...) e l'imposizione dovuta su alcuni eventi (vendita immobili, locazione, successioni, cessione quote, ...).
Per ragioni tecniche e culturali questo documento e' aggiornato ogni anno il 1 Aprile!
Un minimo di terminologia di base e' necessaria... saltate questa parte se gia' la conoscete!
Cominciamo dalle Tasse: una tassa e' un pagamento dovuto allo Stato per ricevere un servizio; cosi' avviene anche per i Contributi. Infine le Imposte sono un pagamento dovuto allo Stato per... perche' e' cosi' e basta.
Gli importi e le percentuali vengono definiti per legge
che tipicamente definiscono la base di calcolo (base imponibile) e l'aliquota
che puo' essere fissa o a scaglioni.
Sono diretti i tributi che colpiscono la ricchezza quando viene
prodotta o percepita:
Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF),
Imposta sul reddito delle società (IRES),
Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP),
Imposta sostitutiva sui redditi da capitale (ISOS),
Imposta municipale propria (IMU),
...
Sono indiretti i tributi quelle che colpiscono la ricchezza quando viene
trasferita:
Imposta sul valore aggiunto (IVA),
Contributi integrativi,
Imposta di registro,
Accise (benzina, elettricita', ...),
Imposta ipotecaria,
Imposta catastale,
Imposta di bollo,
Imposta sulle pubblicita',
Imposta sulle successioni e donazioni,
Imposta sulle assicurazioni,
Imposta sul consumo e di fabbricazione,
Imposta sugli intrattenimenti,
...
In generale le imposte indirette sono considerate piu' inique poiche' colpiscono
con la stessa percentuali i piu' ricchi come i piu' poveri.
In Italia le imposte indirette (eg. IVA e accise sulla benzina) sono comunque
tra le piu' alte d'Europa.
Ci sarebbero altri termini da descrivere: soggetto passivo, soggetto attivo; persone fisiche, persone giuridiche; reddito, patrimonio; proporzionale, progressivo, ... ma la maggioranza di queste parole sono entrate ormai nel vocabolario comune e quindi le considero conosciute (in pratica se le conosco io allora le conoscono praticamente tutti ;-)
Per ciascun tributo vi sono specifici metodi di calcolo
che si basano su base imponibile, per competenza/per cassa,
esenzioni, detrazioni, deduzioni, ...
Una volta definito l'importo
anche dal punto di vista del pagamento vi sono diverse tempistiche e
modalita': immediata, annuale, trimestrale, mensile, anticipi,
acconti, rateizzazioni, condoni (sigh), ...;
F24, F23, bollettino postale, cartella esattoriale, sostituto d'imposta, reverse charge, ...
A tutti gli effetti la fiscalita' in Italia non e' mai stata semplice
e, nonostante i buoni propositi degli ultimi anni di introdurre una semplificazione,
la complessita' del sistema resta tra le elevate al mondo.
Vediamo ora come e' andata lo scorso anno la raccolta delle imposte e delle tasse: i numeri aiutano sempre a dare una visione piu' concreta.
Il gettito fiscale e' raccolto dall'erario e delle amministrazioni teritoriali (regioni e comuni) per un totale di imposte erariali per 544.528 M€ e di imposte territoriali per 64.771 M€; i contributi sono raccolti dall'INPS, dagli altri enti previdenziali e dall'INAIL per un totale di 250.790 M€.
I tributi piu' significativi dal punto di vista della raccolta sono (nell'ordine sul totale): IRPEF (23.9%), IVA (20.0%), IRES (5.3%), Accisa sulla benzina (2.1%), IRAP (3.3%), IMU-IMIS-TASI (2.1%), Addizionali regionali/comunali (2.1%); dal punto di vista contributivo le percentuali sono INPS (26.8%), Enti previdenziali privatizzati (1.4%) ed INAIL (0.9%).
(Fonte: MEF Ministero dell'Economia e delle Finanze)
In generale tutti i valori sono in crescita ed indicano un miglioramento dell'economia dopo la pandemia. Significativo e' il ribasso sugli oli minerali grazie al al taglio delle accise carburanti effettuato dal governo per contrastare la forte crescita dei costi per l'energia.
Oltre al perdurare degli effetti dell'epidemia da Covid-19 l'anno 2022 e' stato caratterizzato dall'invasione della Russia in Ucraina [NdA 24 Febbraio 2022]. Il conflitto non e' ancora terminato e sono stati pesanti gli effetti sull'economia con un forte aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse. La speranza per il 2023 e' che la guerra termini e si possa vedere una forte ricrescita. In realta' i rischi restano ancora molto elevati e vi sono altre possibili criticita': l'inflazione, il confronto tra le superpotenze USA e Cina, la forte esposizione di alcuni istituti finanziari, le guerre in Africa, le migrazioni, ... e, anche se da un punto di vista piu' ristretto, il rispetto del PNRR, il costo del lavoro, il forte indebitamento, ...
L'IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) e' una delle imposte piu' importanti poiche' colpisce tutte le persone fisiche e fornisce circa un terzo del gettito fiscale italiano.
Chi paga l'IRPEF? Tutti, o quantomeno siamo in tanti!
Con gli ultimi dati a disposizione,
su un totale di circa 60M di cittadini italiani
sono state pagate le imposte da 41.525.982 persone fisiche.
In pratica tutti gli italiani tranne i bambini,
i barboni e gli evasori totali.
Il calcolo dell'imposta la fa ciascun contruibiente, o il suo commercialista,
e viene presentata una dichiarazione utilizzando modelli differenti;
nell'ultimo anno le
dichiarazione dei redditi e' stata presentata mediante
Modello 730: 22.028.181,
Certificazione Unica: 10.401.001,
Modello Redditi: 9.096.800
(dati dichiarazioni 2020, fonte: MEF).
L'IRPEF e' un'imposta diretta basata sul reddito e considera praticamente tutti i redditi (da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, fondiari, ...) escludendo solo quelli per cui e' stata gia' corrisposta un'imposta sostitutiva (eg. cedolare secca sugli affitti, imposta sostitutiva ISOS, regime forfetario, ...).
Il calcolo e' progressivo sugli scaglioni di reddito (lordo) riportati nella seguente tabella che e' stata aggiornata di recente [NdA Legge di bilancio 2022]:
Reddito | Aliquota |
da 0 a 15.000 | 23% |
da 15.000 a 28.000 | 25% |
da 28.000 a 50.000 | 35% |
oltre 50.000 | 43% |
Gli scaglioni utilizzati in precedenza erano cinque come riportato da questa tabella [NdA valida dal 2012 al 2021]:
Reddito | Aliquota |
da 0 a 15.000 | 23% |
da 15.000 a 28.000 | 27% |
da 28.000 a 55.000 | 38% |
da 55.000 a 75.000 | 41% |
oltre 75.000 | 43% |
Per i redditi al di sotto di 8.174 euro [no tax area] l'IRPEF non e' dovuta.
Sono oneri deducibili dalla base imponibile diverse spese: spese mediche, contributi previdenziali ed assistenziali, l'abitazione principale, ...
Ai dipendenti l'IRPEF viene immediatamente dedotta dallo stipendio
dal datore di lavoro (sostituto d'imposta) che la deve mensilmente
versare allo stato (tipicamente il 16 del mese successivo con un F24).
A dicembre viene poi calcolato il saldo finale.
Molti lavoratori autonomi sono invece soggetti alla ritenuta d'acconto
del 20%: anche questa tipicamente viene versata direttamente all'erario
entro il 16 del mese successivo.
In realta' la percentuale del 20% e' la piu' comune ma e' anche usato
il 23% e la base imponibile varia a secondo del tipo di prestazione
(dal 100%, per la maggior parte dei casi, al 20%).
Sulla stessa base imponibile dell'IRPEF si aggiungono le addizionali regionali e comunali. Ogni regione ed ogni comune hanno facolta' di variarne gli importi ed eventuali esenzioni per fasce. Le addizionali regionali variano dal 0.9% al 1.4% mentre quelle comunali sono tipicamente pari allo 0.8% ma le variazioni sono moltissime [NdA l'elenco ufficiale viene aggiornato giornalmente e riportata le aliquote e le esenzioni per ogni comune; in pratica in Italia ci sono 8000 tassazioni differenti per la sola IRPEF, differenti di poco, ma comunque diverse].
Con la riforma fiscale del 2022 il credito Irpef di 100€, introdotto nel 2014 e generalmente chiamato Bonus Renzi, viene mantenuto a pieno solo per i redditi sotto i 15.000 ed e' sostituito un differente sistema di detrazioni per gli altri scaglioni.
Per i redditi da lavoro dipendente il decreto Aiuti bis (art. 12 del D.L. n. 115/2022) ha elevato a 600 euro la soglia esentasse per i fringe benefit e sono ammesse anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle bollette dell’acqua, del gas e della luce. Sempre e solo per il 2022, sono ammessi anche buoni benzina o titolo analoghi per un valore massimo di 200 euro.
L'IVA (imposta sul valore aggiunto) e' un'imposta indiretta applicata su ogni scambio di beni o servizi. La percentuale in vigore e' del 22% ma vi sono molti prodotti che utilizzano una percentuale ridotta: 10% (eg. acquisto immobili da imprese, alcuni prodotti alimentari), 5% (eg. prestazioni sociali o sanitarie di cooperative) e 4% (eg. generi di prima necessita', editoria). Novita' del 2023 e' l'ulteriore abbassamento dell’aliquota Iva, dal 10% utilizzato lo scorso anno, al 5% per alcuni prodotti di igiene intima femminile e di prodotti per l'infanzia. Dal punto di vista di gettito e' la seconda imposta e la prima tra quelle indirette.
L'IVA viene pagata acquistando un qualsiasi bene perche' e' contenuta nel prezzo finale.
Le aziende versano all'erario ogni mese la differenza tra l'IVA delle vendite e quella degli acquisti
escludendo gli acquisti con IVA indetraibile.
Quando viene aperta un'azienda deve richiedere una Partita IVA che e' un codice univoco
che la distingue [NdA corrisponde al codice fiscale delle persone fisiche].
La partita IVA e' composta da 11 cifre prefissate dalla sigla "IT".
Gli acquisti o vendite con l'estero generalmente non sono imponibili IVA.
All'estero l'IVA prende tipicamente il nome di VAT che e' semplicemente l'acronimo del termine
in inglese (Value Added Tax).
In genere le aziende versano l'IVA all'erario in corrispondenza all'emissione della fattura e non del pagamento da parte del cliente. Per chi riceve pagamenti in ritardo questo comporta un ulteriore problema finanziario.
L'introduzione della fatturazione elettronica in Italia [NdA 2014-06 per la PA, 2019-01 per la maggioranza delle aziende, 2022-07 per il regime forfettario con ricavi o compensi superiori a 25.000€, 2024-01 per tutti] e' volta a ridurre l'evasione delle tasse ed in particolare dell'IVA.
Nel corso del 2022 sono state aperte circa 501.500 nuove partite IVA di cui il 22% da società di capitali, il 70% da persone fisiche ed il 3% da società di persone. Un numero signficativo di soggetti ha aderito al regime forfetario (48%). Il numero di aperture di partite IVA e' calato (-9%) rispetto all'anno precedente che aveva avuto un picco grazie alle minori restrizioni legate alla pandemia. Particolarmente significativa la riduzione (-51%) delle aperture da parte di soggetti non residenti che aveva avuto l'aumento maggiore lo scorso anno per la crescita del settore delle vendite online (Fonte: MEF).
I contributi agli enti previdenziale sono fondamentali
anche perche' si tratta del costo piu' alto sostenuto dagli italiani...
Tra i diversi enti previdenziali e' sicuramente l'INPS
quello di maggior rilevanza perche' raccoglie la percentuale
piu' elevata di contributi (oltre il 90%) ed eroga la pensione
e la mutua alla maggioranza degli italiani.
Le aliquote dipendono da molteplici fattori (tipologia di attivita',
tipologia azienda, ...) e prevedono una quota in carico all'azienda (eg. 27,63%)
ed una quota in carico al dipendente (eg. 9,19%).
E' da sottolineare la crescita degli altri enti previdenziali privati lo scorso anno (+3,6%).
Di minore entita' sono i contributi devoluti per l'INAIL (eg. 0,5%) e per gli altri fondi obbligatori.
Importante e' anche la gestione separata, sempre gestita dall'INPS,
che e' applicata ai lavoratori autonomi.
In questo caso l'aliquota e' del 25,72% per i liberi professionisti (tutta a loro carico)
e del 33,72% per i collaboratori (in carico al collaboratore per 1/3 ed al committente per 2/3).
Gli artigiani o commercianti hanno un'altra gestione con altre aliquote.
Ad esempio: il 24% per gli artigiani
ed il 24.48% per i commercianti (con una riduzione al 22,80% e 23,28% rispettivamente se hanno meno di 21 anni)
(Fonte: INPS).
L'IRES (Imposta sul REddito delle Societa'), ha sostituito l'IRPEG (Imposta sul Reddito delle PErsone Giuridiche) nel 2004. L'IRES viene calcolata sugli utili della societa' (sul reddito complessivo netto come stabilito dall art. 75 del TUIR [NdA Testo unico delle imposte sui redditi D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, agg. 1 dicembre 2021]) ed ha un'aliquota fissa del 24,0% sul bilancio del 2021 da redarre nel 2022. Sono previste due addizionali: 3,5% per gli istituti finanziari e 10,5% per le societa' non operative.
E' applicata alle societa' di capitali, alle societa' cooperative, alle assicurazioni, ...
Secondo gli ultimi dati disponibili sul reddito delle imprese su un totale di 3.396.677 imprese solo lo 0,62% supera il milione di euro ed il 23,48% ha reddito pari a 0 o inferiore (Fonte: MEF).
L'IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) viene calcolata sulla Produzione Netta di una societa' ed ha un'aliquota del 3.9%.
Poiche' la base imponibile e' molto piu' alta dell'utile aziendale (si parte dal fatturato e si deducono solo alcuni costi: ad esempio non sono dedotti i costi per i dipendenti) il gettito ottenuto e' vicino a quello dell'IRES nonostante l'aliquota piu' bassa. Le imprese ad alta intensita' di manodopera vengono particolarmente penalizzate; poiche' la base e' la produzione netta l'IRAP puo' risultare elevata anche in caso di societa' in perdita.
Secondo gli ultimi dati disponibili sul totale di 3.396.677 imprese il valore della produzione IRAP e' stato zero o inferiore nel 43,44% dei casi e superiore a 500.000€ nel 3,45%.
Lo scorso anno molte imprese hanno potuto beneficiare dell'abolizione del primo acconto IRAP 2020 [NdA art. 24 DL 34/2020 denominato decreto Rilancio]. Il calcolo corretto del beneficio fiscale e' stato chiarito (o complicato) dalla circolare AE 27/E del 19 ottobre 2020; determinato l'importo sara' necessaria una corretta complilazione del quadro IR ed IS sul modello IRAP 2021...
La legge finanziaria del 2022 ha previsto l'esclusione dall'IRAP per alcune categorie [NdA persone fisiche esercenti attività commerciali ed esercenti arti professioni di cui alle lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 3 del D.Lgs. 446/1997].
L'ISOS (imposta sostitutiva sui redditi da capitale) viene calcolata sui proventi finanziari (eg. dividendi o le plusvalenze di azioni, obbligazioni). L'aliquota e' del 26%, con l'eccezione delle obbligazioni in titoli di stato in cui l'aliquota e' del 12.5% ed altre forme come i Piani Individuali di Risparmio (PIR) ed i fondi pensione.
L'importa e' la stessa per tutte le forme di investimento: azioni, obbligazioni, derivati, fondi, ETF (Exchange Traded Fund), ETC (Exchange Traded Commodity), ETN (Exchange Traded Note), ...
Per la distribuzione degli utili delle societa' la tassazione
e' differente nel caso in cui siano presenti quote qualificate
come descritto nel sucessivo capitolo sulla cessione di quote.
In pratica, nei casi previsti, i dividendi percepiti vengono
cumulati con gli altri redditi
nella percentuale del 58,14% e vengono tassati con l'IRPEF
[NdA sull'aliquota massima l'imposta risultante e' circa il 25%].
Nel 2020 era stata disposta l'unificazione delle imposte dell'IMU (imposta municipale propria)
e della TASI (tributo per i servizi indivisibili) che ora sono quindi un'unica imposta
con un'aliquota del 0,86%
ma modificabile dai singoli comuni.
Resta esente l'abitazione principale non in categoria catastale A1/1, A/8 e A/9
[NdA questa esenzione era stata introdotta ai tempi dell'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili)].
L'imposta e' completamente deducibile dal 2022.
E' necessario ricordare anche la TARI (tassa sui rifiuti),
pagata dagli utilizzatori dell'immobile.
Nella compilazione del modello F24
va indicata in modo separato la TEFA
(Tributo per l'Esercizio delle Funzioni di tutela, protezione e igiene dell'Ambiente).
L'IMIS (IMposta Immobiliare Semplice) e' invece un'imposta dovuta in alcuni comuni in sostituzione di IMU e TASI il cui calcolo e' simile.
Non risultano variazioni significative nel 2023.
A dispetto del nome... l'imposta di registro a volte e' una tassa ed altre volte e' un'imposta.
Se quando un atto viene registrato il contribuente versa una somma che
non dipende dal valore del bene/servizio
e' una tassa di registro altrimenti e' un'imposta di registro.
Gli atti che e' obbligatorio registrare sono molteplici:
locazione ed affitto, vendita immobili, operazioni societarie, vendita auto/moto/imbarcazioni, donazioni, ...
Per alcuni atti e' necessario rivolgersi ad un notaio (eg. vendita alloggio),
altri atti vanno registrati a carico dei contraenti (eg. locazione),
infine per alcuni atti la registrazione non e' obbligatoria ma facoltativa (eg. compromesso di vendita).
Le aliquote sono molto variabili e dipendono da molti fattori.
Ad esempio nel caso di vendita di un immobile tra privati l'imposta di registro
e' del 9% sul valore dell'atto (che deve essere congruo con il valore catastale)
ma si riduce al 2% per l'acquisto della prima casa.
L'imposta catastale ed ipotecaria, sempre in caso di vendita tra privati, sono fisse.
Nel caso di veicoli l'imposta si chiama IPT (imposta provinciale di trascrizione), va effettuata
al PRA (Pubblico Registro Automobilistico),
gli importi sono definiti per legge ed ogni provincia puo' variarli fino ad un massimo del 30%
(cosa che hanno fatto la maggioranza delle province).
In generare il reddito da locazione semplicemente fa cumulo con i redditi tassati con l'IRPEF
ma esiste un'alternativa molto utilizzata.
La cosi' detta cedolare secca e' un regime opzionale per le locazioni
che risulta generalmente vantaggioso per il contribuente rispetto
alle aliquote previste con l'IRPEF.
L'aliquota sostitutiva del 21%, utilizzabile anche per
le locazioni ad uso commerciale, e' stata mantenuta anche nel 2023
anche se introducendo alcune limitazioni sugli affitti di breve durata
limitandola ad un massimo di 4 appartamenti.
L'aliquota per i contratti a canone concordato (eg. affitto a studenti)
e' del 10% e l'acconto al 100%
(Fonte: AE).
Per le locazioni brevi dal 2023 vige l'obbligo di comunicazione telematica dei dati catastali e dell'anno di locazione da effettuare entro il 30 giugno: e' stato previsto dal provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 17 marzo 2022 [cfr. Disposizioni di attuazione dell’articolo 4, commi 4, 5 e 5-bis del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo].
Per la successione sono previste franchigie molto alte per i parenti piu' prossimi (eg. 1.000.000 per coniuge e figli) ed aliquote crescenti: 4% (coniuge e figli), 6% (con franchigia di 100.000 per fratelli e sorelle e senza franchigia fino al 4o grado), 8% per tutti gli altri.
Per gli eventuali immobili vanno pagate le imposte come con una normale compravendita. Il valore catastale viene calcolato moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5%. L’imposta ipotecaria e' del 2%.
L'imposta per le donazioni e' la stessa che per le sucessioni. La donazione di un bene mobile di modico valore e' escluso dall'imposta.
La cessione di quote di una SPA o di una SRL comporta il pagamento di un'imposta se vi e' stata una plusvalenza. Al contrario se con la vendita vi e' stata una minusvalenza generalmente non si ha diritto ad alcuna detrazione.
La modalita' di pagamento e di calcolo dell'imposta dipende dal tipo di partecipazione se qualificata (percentuale di voto >2% o capitale >5% se quotate, voto >20% o capitale >25% se non quotate) o meno.
Se viene ceduta una partecipazione non qualificata e' tassata con imposta sostitutiva del 26%. L'imposta puo' essere versata dal contribuente compilando il quadro RT del modello Unico (IRPEF) oppure dalla Sim che gestisce il portafoglio di azioni.
Se viene ceduta una partecipazione qualificata e' tassata per il 58,14% sommandosi agli altri redditi dell'IRPEF (quindi il 25% circa applicando lo scaglione massimo) [NdA la percentuale precente era il 49,72% ed e' stata aumentata in seguito alla riduzione dell'IRES dal 27,5% al 24%].
Per il 2022 la possibilita' di rivalutazione delle quote societarie e dei terreni
e' stata riaperta con un disposizione del decreto Energia
colmando un nuovo normativo della legge di bilancio 2022
(in precedenza la riapertura dei termini era indicata nella finanziaria).
L'imposta sostitutiva e' stata aumentata all'14%
con scadenza il 30 giugno 2022 sia per l'asseverazione della perizia che per il pagamento dell'imposta o della prima rata.
Nella finanziaria 2022 vengono prorogate le norme della precedente
legge di bilancio 178/2020 relative ad una serie di incentivi alle aggregazioni
(commi 233-243) che consentono di ottenere crediti di imposta una quota delle
Dta (deferred tax asset).
Oltre alla proroga dei termini sono state introdotte alcune variazioni
come il limite espresso in valore assoluto ora pari a 500 milioni di euro.
Queste misure sono rivolte a favorire l'aggregazione di aziende ed a ridurne la sottocapitalizzazione.
Sulle imposte e tasse sono spesso previste esenzioni, deduzioni, detrazioni, crediti d'imposta...
Le deduzioni sono spese che possono essere sottratte dal reddito prima di calcolare l'imposta,
le detrazioni sono spese che possono essere sottratte dalle imposte da pagare.
Le esezioni sono gli importi che non vanno considerati nel calcolo di un'imposta
mentre i crediti sono somme, determinate secondo quanto previsto dalla normativa,
che possono essere detratte dalle imposte.
Da questo punto di vista la normativa fiscale cambia continuamente,
anche per indirizzare l'economia con le scelte dei contribuenti e delle imprese.
La prevista Riforma del Fisco prevede, come gia' riportato,
un numero minore di aliquote ma anche una significativa riduzione delle esenzioni fiscali.
La legge di bilancio per il 2023 proroga gli incentivi per la casa a tutto il 2023 senza particolari modifiche rispetto ai due anni precedenti: detrazione fiscale 50% sulle ristrutturazioni edilizie e sul risparmio energetico, 50% bonus mobili e grandi elettrodomestici, 65% Ecobonus lavori di miglioramento dell’efficienza energetica e bonus verde.
Per le aziende il credito d'imposta per la ricerca e sviluppo relativo al 2021 e da porre in dichiarazione nel 2022 e' prevista una modalita' analoga all'anno precedente. Il credito si calcola basandosi sugli investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, attività di design o ideazione estetica ed attività di innovazione tecnologica rispettivamente con percentuali del 12%, 10%, 6% e 5%.
Per il 2022 risulta modificata la disciplina del nuovo Patent Box alzando al 110% la maggiorazione fiscale, variando l'elenco dei beni tutelabili ed eliminando il divieto di cumulo con il credito di ricerca e sviluppo (Fonti: MiSE Ministero Sviluppo Economico, AE Agenzia delle Entrate).
Sono confermate nel 2022 le agevolazioni fiscali per le aziende che assumono apprendisti; si tratta di significative riduzioni della parte contributiva per i primi tre anni di assunzione.
Parlare di imposte e tasse e' solo un aspetto, forse il piu' antipatico, del piu' completo Bilancio dello Stato (che il MEF pubblica ogni anno).
Le imposte e le tasse costituiscono infatti la parte piu' significativa
delle Entrate del Bilancio dello stato
ma sono le entrate che servono a pagare i servizi erogati (e gli interessi sul debito)...
Nel 2023 le entrate tributarie previste per cassa sono 569.003 M€
ed il totale delle entrate e' di 636.921 M€.
Le spese correnti sono 733.531 M€
ma a queste vanno aggiunte le spese in conto capitale 159.073 M€
e gli interessi 81.106 M€ per un totale di 892.604 M€.
Il disavanzo... e' coperto con il debito.
Una lettura analoga e' possibile per competenza. Il bilancio di previsione triennale prevede un miglioramento con entrate in crescita, spese in diminuzione ed un ricorso al debito in diminuzione. Ma non e' sempre cosi' semplice far quadrare la realta' con le previsioni... anche perche' le previsioni sul famigerato PIL nel documento programmatico di bilancio generalmente sono molto piu' positive dei dati e dalle analisi presentati dall'OCSE [NdE OECD nell'acronimo inglese] (eg. Economic snapshot, GDP o PIL).
E' comunque certo che l'impatto del COVID-19 sia stato molto rilevante, il recupero nel 2021 sia stato buono ma la guerra in Ucraina e le forti ripercussioni sul mercato dell'energia saranno pesanti per l'Italia. Le previsioni dopo questo evento sono molto difficili da effettuare perche' dipendono da molteplici fattori. E l'aspetto economico non e' neanche il piu' importante...
A partire da gennaio 2021, chi apre una partita iva deve decidere tra il regime ordinario e il regime forfettario. Rientrando in certi limiti e' inoltre possibile utilizzare una contabilita' semplificata; in pratica si tratta di una scelta intermedia tra il regime forfettario e quello ordinario. Le scelte possibili per le aziende in Italia nel 2022 sono fondamentalmente tre:
Il regime forfettario, che era stato significativamente modificato nel 2019, e' stato confermato anche per il 2023.
Il regime forfettario prevede un'aliquota unica sostitutiva del 15% per i redditi fino a 85.000€ di ricavi.
L'aliquota si abbassa al 5% per le nuove attivita' nei primi 5 anni.
Oltre alla sostituzione, con un'aliquota molto vantaggiosa, di IRPEF, IRAP, addizionali, ...
sono semplificate o esonerate altre incombenze quali l'applicazione dell’iva, delle ritenute d’acconto,
la fatturazione elettronica, ...
Di converso non sono praticamente previste detrazioni se non i contributi INPS.
Nel corso 2022 per il regime forfettario dovrebbe diventare obbligatoria la fatturazione elettronica.
La contabilita' semplificata, utilizzabile per le imprese con ricavi fino a 700.000€ (400.000€ se impresa di servizi), utilizza il principio di cassa anziche quello di competenza, inoltre prevede un numero di incombenze minore
Il regime ordinario e' per tutte le imprese e comunque per le imprese di capitale (SPA, SRL, ...); prevedere una tenuta completa della contabilita' con il principio della competenza ed il pagamento delle imposte come descritto nei capitoli precedenti.
Molto di quanto riportato in questa pagina e' soggetto a cambiamento, nel 2023 ancora piu' del solito... perche' e' stato approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge "Delega al Governo per la riforma fiscale" ed e' avviato il suo iter parlamentare. Gli obiettivi della riforma sono quelli di ridurre il carico fiscale, semplificare gli adempimenti e premiare le aziende che reinvestono gli utili.
Provando a riassumere quanto previsto fino ad ora, ovviamente con il beneficio dell'inventario perche' l'iter previsto e' di almeno due anni, ecco i punti principali:
Poiche' abbiamo visto i principali tributi sostenuti dalle aziende e' ora significativo il confronto tra le tassazioni presenti negli altri stati. Sopratutto per quanto riguarda le aziende. Infatti gli individui hanno forti legami con il territorio mentre una multinazionale che vuole aprire un filiale in europa deve solo scegliere il paese migliore in cui investire.
In questo paragrafo utilizzavo alcuni grafici molto interessanti
purtroppo i dati su cui si basavano non sono piu' aggiornati...
perche' dei documenti su cui erano basati (eg. World Bank’s Doing Business study, PWC Paying Taxes 2021)
non sono stati ripubblicati.
E se la
banca mondiale e
PricewaterhouseCoopers
ritengono sia meglio aspettare ad aggiornare i dati, chi sono io per dire il contrario?
Beh, a volte basta cambiare sorgente...
i due grafici di questo paragrafo sono prodotti da
OECDiLibrary
e mostano l'incidenza del cuneo fiscale in Italia rispetto ad altri paesi.
L'aliquota legale per le aziende in Italia, composta dalle imposte sul reddito,
e' del 31.4% (IRES+IRAP) ma in realta' l'onere fiscale totale e' molto piu' alto
perche' il costo del lavoro e' molto elevato.
I confronto non e' banale perche' nel calcolo entrano in gioco i diversi regimi fiscali
dei singoli paese e va denuto conto della composizione del nucleo familiare per
calcolare le detrazioni/deduzioni. Nel caso di una familia con due genitori
lavoratori e due figli il prospetto e' il seguente:
Dalla figura precedente si nota che l'Italia ha una delle tassazioni maggiori: quello che sarebbe stato il secondo (peggior) posto in classifica e' mitigato solo in parte dai sussidi economici.
Nel 2020 la pandemia, l'elezione di Biden, la Brexit,
l'evidenza del cambiamenti climatici, ...
avevano rimescolato le carte,
nel 2021 si e' assistito ad una significativa ripresa che sembrava dovesse proseguire ma...
nel 2022 la guerra in Ucraina
ha aperto scenari nuovi e preoccupanti da molti punti di vista.
Certamente il debito pubblico, gli investimenti e la raccolta,
ovvero le tasse ai cittadini ed alle aziende,
andranno rimodulati per tenere conto delle variate condizioni.
Questo e' il compito importante che spetta ai governi dell'Italia e dell'Europa.
Reagire in modo tempestivo e' fondamentale per l'andamento dell'economia.
(Fonte: Our World in Data)
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) avviato in Italia nel 2021
si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU),
il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni,
concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il piano prevede investimenti strategici in diverse direzioni
(digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale)
ed ha un'ampia durata temporale: 6 anni
(Fonte: MEF).
L'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel mutato contesto internazionale e' una delle sfide aperte
per tenere il passo con le economie di tutto il mondo.
In diverse parti del mondo il primo di Aprile e' una data con una ricca tradizione. Per ragioni tecniche questo vale anche per questa pagina.
Nella redazione del documento e' stato scelto di riferirsi al solo anno corrente. I cambiamenti effettuati ogni anno sono notevoli, tipicamente vengono indicati dalla legge finanziaria che e' approvata entro la fine dell'anno [NdA legge n. 197/2022: "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025", approvata il 29 dicembre 2022 e pubblicata il 29/12/2021 nella gazzetta ufficiale n. 303] e chiarita dalle eventuali disposizioni operative emesse nei mesi seguenti.
Riportare tutte le variazioni delle diverse imposte nel tempo puo' essere interessante
ma risulterebbe molto lungo... e quindi ci siamo limitati all'essenziale.
Per questo la data di riferimento di questo documento e' esattamente il 1 Aprile 2023... e non e' uno scherzo!
I principali interventi della manovra finanziaria 2023 sono stati rivolti al costo dell'energia, all'aumento del 50% dell'assegno unico per le famiglie, la detassazione con aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3.000 euro, l'introduzione della quota 103 (per evitare l'applicazione piena della legge Fornero), molteplici sanatorie (12 con effetti ed eccezioni differenti), l'allargamento della Flat Tax in continuita' col il precedente governo Draghi, la forte riduzione e l'abolizione dal 2024 del reddito di cittadinanza, la conferma dello smart working solo per i fragili, un'ampia serie di Bonus con parziali conferme (eg. Superbonus edilizio), variazioni (eg. 18App sostituita da Carta della cultura Giovani e da Carta del merito) ed estensioni (eg. bonus psicologo confermato anche per gli anni successivi e per importi maggiori ma con un tetto di spesa complessivo limitato), dal 1 gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante sale da 1.000 a 5.000 euro, ...
Puo' essere utile confrontare questo documento con quello degli anni precedenti: 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, ...
L'argomento trattato in questo documento e' molto complesso e non lo conosco: ho fatto del mio meglio, spero perdonerete eventuali errori ed imprecisioni.
Titolo: Imposte e Tasse
Livello: Base
Data:
1 Aprile 2023 🐟 Fools' Day Edition
Versione: 1.0.0 - 1 Aprile 2023
Autore: mail [AT] meo.bogliolo.name